Inediti - I vostri testi
In questa pagina potrete leggere i migliori lavori pervenuti al nostro sito. Stazioneranno per una o più settimane, poi cederanno il posto ad altri scritti meritevoli.
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INDICE

L'illusione (racconto di Gianni Cardillo)

Il cacciatore (racconto di Giacomo Grimaudo)

Incubo (racconto di Giacomo Grimaudo)

La vita
(poesia di Abdelkarim Hannachi)

I sommersi (racconto di Imed Mehadheb)

Dalle cose che cambiano (poesia di Margherita Rimi)

Generazionale (poesia di Margherita Rimi)

Ho lasciato (poesia di Margherita Rimi)

Riparami madre (poesia di Margherita Rimi)

 


La vita

Da quando ti ho visto
ho scoperto la vita.
Cos’ero prima allora
un corpo senza vita?
Cos’era il mondo intero
prima della tua vita?
M’immergo nel tuo sguardo
ed esploro la vita:
vedo in te l’universo,
ogni segno di vita,
eterna meraviglia,
ebbrezza della vita.
Come posso pensare
che la vita è vita
senza il tuo sentire,
il tuo amore per la vita
e la tua poesia che
da forma alla vita.
Faccio del tuo amore
una ragione di vita:
tutto cio che voglio avere
dalla mia breve vita
è un sogno nel cuore
tra la morte e la vita.
Con te, amore mio,
anche la morte è vita;
e senza il tuo volto
la vita è senza vita,
perché tu sei l’amore,
sei il sole e la vita.
Lasciati abbracciare,
gioia della mia vita;
bevo dalle tue labbra
l’essenza della vita,
succhio dal tuo seno
il miele della vita.


L'illusione (Gianni Cardillo)

Bruno aveva vissuto fino alla soglia dei quaranta nell'apnea di un'illusione. Ma proprio nel giorno del suo compleanno, senza preavviso, il cervello gli ordinò di riprendere fiato, a pieni polmoni per il troppo tempo in cui l'aveva trattenuto. Quindi Bruno dovette uscire bruscamente dall'apnea per accorgersi solo in quell'istante di esserci stato.

Capitò così, senza motivo. A qualcuno accade di macerarsi per anni alla ricerca di una risposta a qualche problema che, per comodità, viene definito esistenziale. Poi d'un tratto arriva la soluzione, o ci si accorge che il problema non esisteva, ce lo eravamo creati noi stessi come facile rifugio o difesa nei confronti dell'ambiente circostante, verso il quale ci sentiamo in dovere di indossare una maschera e recitare il ruolo che gli altri ci hanno disegnato addosso. Qualcun altro, più forte nel carattere, cerca di imporre la maschera che crede gli si confaccia di più, e, se gli va bene, di lui si dice che ha carisma. Bruno no. Bruno non si era mai macerato più di tanto, e nemmeno si poteva dire che avesse un gran carisma. Eppure quando si svegliò, quella domenica di metà luglio in cui varcava la soglia degli 'anta', si accorse di aver riposato bene nonostante il caldo, e pensò con sollievo che quella giovane donna stesa al suo fianco e ancora dormiente non era sua moglie, e non lo sarebbe mai diventata.

Seguì con lo sguardo le curve perfette di quel corpo, come a imprimerle nella memoria, dato che senza dirselo già sapeva che non le avrebbe mai più riviste, poi sollevò quasi senza volerlo la sveglia. Segnava le 8:00 di un giorno in cui non avrebbe mai suonato. Bruno la puntava ormai da anni alle 8:02, sapendo perfettamente che i suoi occhi si spalancavano invariabilmente alle 8:00 precise, in qualsiasi giorno di qualsiasi stagione. Quel gesto però gli procurò nostalgia: intuì, senza dirselo, che non lo avrebbe più ripetuto. Rimase sdraiato a ripercorrere con la mente tutti i gesti che non avrebbe mai più ripetuto, e quando pensò al gorgoglìo del caffè sul fuoco e ne immaginò il profumo, decise di svegliare la donna. Ma il caffè si poteva prenderlo anche al bar. Così smise di guardarla e chiuse gli occhi.

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