Storia letteraria Trapanese
TRAPANI. DA 'ABD 'AR-RAHMAN A ELIODORO LOMBARDI, OVVERO DAL DECLINO DELLA STAGIONE ARABA AL TRIONFO DELLA POESIA PATRIOTTICA DELL'OTTOCENTO
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Piuttosto nutrita, invece, è risultata la pattuglia dei critici letterari: Gentile, Giorgio Santangelo (critico e storico della letteratura, docente universitario a Palermo, pubblicò molteplici studi, tra i quali assai noti sono quelli su Giovanni Meli, 1965-1968), Vincenzo Santangelo (autore di libri di poesia, narrativa e saggi, fu tra i primi, in Sicilia, ad occuparsi della riscoperta di Tito Marrone: Tito Marrone. Testi inediti e rari, 1977; Per la ricostruzione dell'ultimo Marrone, 1979), Giacalone, Corrao, Mineo (ordinario di Letteratura italiana presso l'Università di Catania, ha al suo attivo notevoli saggi), Cilluffo, Di Girolamo, Lamartina, Fiorentino, Virgilio Titone, Carlo Cataldo, Giuseppe Cottone, Colicchi, Nicolò Vivona (prolifico autore di opere storiche, saggistiche e di traduzioni, tra le quali una buona accoglienza ebbe quella di Omar Khayyam, 1964), Vito Titone, Carlo Culcasi, Greco ed altri ancora. Anche tale cornucopia si potrebbe supporre che non sia del tutto accidentale. A margine di questo scritto, crediamo di dover ancora ricordare, tra gli autori scomparsi, Vincenzo Barrabini (coriaceo sostenitore dell'origine trapanese dell'Odissea, sulla scia del noto saggio del romanziere inglese Samuel Butler, The Authoress of the Odyssey, coi suoi libri, negli anni Sessanta e Settanta, attirò su di sé l'attenzione della stampa nazionale ed internazionale); i poligrafi Fortunato Mondello (della sua vasta e utilissima produzione di ricercatore di storia e tradizioni popolari, ci limitiamo a citare la Bibliografia Trapanese, 1876), Raffaele Castelli (letterato e folclorista, collaborò col Pitrè) e Ugo Antonio Amico (latinista e poeta di stampo ottocentesco, nonno materno dello scrittore Antonio Pizzuto); la narratrice Lya Omodei; i poeti Miki Scuderi, Nino Buccellato, Cristoforo Ruggieri, Rolando Certa (protagonista "antigruppo" e frenetico operatore culturale); Salvatore Fugaldi (preziosa la sua Descrizione dei manoscritti della Biblioteca Fardelliana. I corali, i codici, i volumi, le carte, 1978); Gianni Di Stefano (che svolse un'intensa e proficua attività di organizzatore culturale, diresse qualificate riviste letterarie e, a Mazara del Vallo, sua città natale, promosse costanti iniziative per la valorizzazione della lingua araba e della civiltà islamica). Bisogna chiudere e ci vien fatto di citare una suadente considerazione di Scammacca: "E' straordinario notare come quattro delle opere più grandi del mondo classico, Le Fatiche di Ercole, Gli Argonauti, l'Odissea e l'Eneide, sembrano convergere su un solo punto del Mediterraneo: la Sicilia occidentale, Trapani, Erice, Marsala, le Egadi, Isola Lunga, Mozia" ( N. Scammacca, "Trapani Nuova"). Questo fortunato lembo d'Europa ha, dunque, il dovere di guadagnarsi un futuro.

GLI AUTORI IN SERVIZIO E QUELLI IN DISARMO. ARRIVANO I NOSTRI?
Il "parco" scrittori della provincia trapanese si affaccia a questo debutto di millennio gravato da "genetiche" debolezze e dal rischio di un ulteriore affievolimento della fiamma letteraria. In sintesi, l'età media degli autori "in servizio" è prossima ai settant'anni (molti di essi avrebbero già licenziato il meglio della propria opera); alcuni, under-sessanta, pare che abbiano deciso di riporre definitivamente la penna nell'astuccio (Gianni Salvo, Anna Maria Scaramuzzino), disincantati e inappagati del ventre flaccido e smagliato della vorace "balena bianca"; altri vivono stabilmente extra-moenia (Lina Prosa, Enzo Bonventre, Innocenza Galfano, Mario Gallo, Mario Genco, Nicola Badalucco, Lucio Zinna, Lorenzo Greco, Vito Piazza);
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